Una chiacchierata con Marco Baldocchi, esperto di neuromarketing ha fondato due società di comunicazione emozionale strategica in Italia e Miami.
Ho conosciuto Marco in maniera del tutto casuale. Questa chiacchierata l’abbiamo già fatta durante l’estate del 2023. Nel frattempo ho deciso di aprire un blog, e magari un podcast in un futuro, e abbiamo rifatto, ovviamente dicendo altre cose.
Intanto lui è autore del libro “Neurofood”, che ho recensito qui. Del libro, o meglio dei temi del libro, abbiamo discusso lungo tutto l’articolo.
Mentre mi collegavo a Meet con Marco (lui sta a Miami, io a Milano), sapevo che stavamo per esplorare le profondità della mente dei consumatori americani quando si tratta del cibo “Made in Italy”. Io sono interessato al concetto e al percepito del “made in Italy” e lui proprio su questo lavora con la sua azienda negli Usa. Cosa pensano gli europei credo di saperlo, mi interessa molto, invece, la percezione che hanno gli americani, o meglio il consumatore in Florida, del cibo del nostro paese. Mi chiedo se abbiano idea di cosa si stia parlando e di cosa sia sto benedetto made in Italy, o se, nella loro testa, siano solo le fettuccine Alfredo (Alfredo è veramente esistito, faceva le fettuccine in un ristorante a Roma, ma troppi anni fa per essere un heritage della nostra cucina nel nostro paese).
Ecco che parte subito il neuromarketing: La percezione del “Made in Italy” negli USA va ben oltre il cibo; è un’esperienza sensoriale che evoca immagini di paesaggi italiani pittoreschi, il calore delle famiglie italiane e il sapore autentico dei piatti tradizionali. Marco ha sottolineato come, nel neuromarketing, si studino le reazioni cerebrali dei consumatori alle stimolazioni di marketing. E il “Made in Italy” stimola in maniera potente.
Le Cinque Chiavi del Neuromarketing:
- Mappatura Emotiva: Studiare come specifici stimoli di marketing evocano risposte emotive nel cervello, e come queste emozioni guidano decisioni di acquisto.
- Decisioni Inconsapevoli: Comprendere che molte decisioni di acquisto sono fatte inconsciamente, spesso prima che la mente razionale intervenga.
- Ancoraggio e Contrasto: Sfruttare il modo in cui il cervello valuta le opzioni in relazione l’una all’altra, anziché in assoluto.
- Ricompense e Motivazione: Analizzare come il cervello reagisce alle potenziali ricompense e come queste motivano determinati comportamenti di acquisto.
- Memoria Sensoriale: Capire come il cervello codifica e recupera informazioni basate su esperienze sensoriali come vista, udito, olfatto, gusto e tatto.
Quando gli americani vedono l’etichetta “Made in Italy”, si attiva una reazione emotiva positiva. Questa percezione è tanto radicata che spesso i consumatori sono disposti a pagare un prezzo premium, oppure scelgono senza pensarci i prodotti con questa etichetta, anche se non sempre sono certi della sua autenticità. E qui sorge un problema: l’abusività dell’etichetta. La vera domanda è: quanto si gioca sull’italianità come pura leva di vendita, quanto l’italianità è vera e quanto è una garanzia di maggior qualità.
Marco ha poi introdotto un concetto fondamentale: l’essere umano non è razionale, ma razionalizzante. Questo significa che spesso agiamo in base a emozioni o istinti e successivamente troviamo giustificazioni logiche per le nostre azioni. Questa natura umana diventa evidente in particolare nei comportamenti d’acquisto a bassa intensità, quando i consumatori prendono decisioni rapide senza un profondo coinvolgimento o riflessione. In questi contesti, l’etichetta “Made in Italy” può avere un impatto ancora maggiore, spingendo verso un acquisto quasi istintivo. È italiano quindi è….
La Visione dello Stile Italiano e come Comunicarla al Pubblico Americano:
- Passione ed Eleganza: Lo stile italiano è sinonimo di passione e attenzione ai dettagli. Questo deve essere comunicato attraverso narrazioni autentiche e coinvolgenti.
- Tradizione e Innovazione: Mentre l’Italia è profondamente radicata nelle sue tradizioni, è anche all’avanguardia nell’innovazione. Questo equilibrio unico deve essere sottolineato.
- Qualità Artigianale: L’artigianalità e la maestria nelle creazioni italiane rappresentano un valore aggiunto che differenzia i prodotti italiani da altri.
- Autenticità e Provenienza: Comunicare l’origine dei prodotti, la storia dietro di essi e l’autenticità del processo di produzione.
- Sensazione di Lusso Accessibile: Mentre molti prodotti italiani sono visti come lussuosi, l’idea è che questo lusso sia accessibile, non elitario. Questa percezione di valore deve essere trasmessa chiaramente.
Il neuromarketing ci mostra che la percezione del valore può essere manipolata. Molti produttori, purtroppo, sfruttano questa percezione, apponendo l’etichetta “Made in Italy” anche quando il prodotto non è totalmente autentico. Questo rischia di erodere la fiducia del consumatore nel lungo termine.
Spesso, poi, non si parla specificamente di made in Italy, quanto più di italiano o di italian style, che, ovviamente è tutt’altro.
Cosa dovrebbe considerare, dunque, chi vende autentici prodotti ‘Made in Italy’? Coloro che producono con la meticolosità tipica italiana e la rigorosa selezione di ingredienti provenienti da importanti Dop? Come si fa a far percepire non il mero “è italiano”, quanto piuttosto “è fatto con l’attenzione e la cura di che le cose le sa fare sul serio”?
Innanzitutto bisogna investire nella trasparenza e nella storia del prodotto. Mostrare ai consumatori la vera origine, le tradizioni e la passione dietro ogni prodotto può innescare una connessione emotiva più profonda, guidando comportamenti di acquisto fedeli e sostenibili.
È qui che ci giochiamo la vera provenienza dall’Italia e il suo valore. È qui che si crea la connessione.
Guardando al futuro, possiamo prevede che il “Made in Italy” continuerà a essere un marchio di qualità e autenticità, ma sarà fondamentale per i brand italiani distinguersi in un mercato sempre più affollato. La chiave? Comprendere profondamente i comportamenti dei consumatori attraverso il neuromarketing e offrire esperienze autentiche che vanno oltre il prodotto.
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