Le bugie del marketing sui prodotti tipici italiani.
Di Alberto Grandi
è un’opera provocatoria che sfida molte delle percezioni comuni riguardo alla storia del cibo italiano. Grandi, professore all’Università di Parma con una solida carriera in storia delle imprese e storia dell’alimentazione, presenta un’analisi critica del marketing dietro l’industria gastronomica italiana. Sostiene che molte delle “tradizioni” e dei prodotti tipici italiani, così come la stessa dieta mediterranea, sono in realtà invenzioni relativamente recenti, formulate nel contesto della crisi industriale degli anni ’70.
Il libro esplora come, di fronte alla stagnazione economica, imprenditori e coltivatori italiani si siano alleati per creare una presunta tradizione millenaria del cibo italiano, accompagnata da un efficace storytelling. Questa “Denominazione di Origine Inventata” ha contribuito allo straordinario successo globale del cibo italiano, nonostante molte delle sue “leggende” siano state fabbricate o esagerate a fini di marketing.
Consigliamo la lettura di quest’opera in combo con “Storia della pasta in dieci piatti” di Luca Cesari.
“Dove è nata la cucina italiana? “In Italia!” diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato…”
Grandi non si ferma alla critica ma offre anche una panoramica storica, spiegando come la cucina italiana, come la conosciamo oggi, sia un fenomeno relativamente recente. Sostiene che la vera “cucina italiana” sia nata solo circa un secolo dopo l’unificazione dell’Italia nel 1861 e che, per la maggior parte della storia italiana, la distinzione culinaria principale fosse tra “terroni” e “polentoni”, riferendosi alle diete basate sulla povertà e sulla necessità piuttosto che sulla varietà gastronomica.
In estrema sintesi, la tesi di fondo di questo libro è che il mito della cucina italiana sia nato negli anni Settanta, grosso modo una quarantina di anni fa.
Il libro si addentra anche nel concetto di “tradizione inventata”, discutendo come le società, di fronte a rapidi cambiamenti, possano creare nuove “tradizioni” per rafforzare l’identità culturale o per altri motivi strategici. Grandi fa riferimento al lavoro del noto storico Eric Hobsbawm per rinforzare questa idea, suggerendo che l’Italia ha reinventato il suo passato culinario in risposta alle sfide economiche e ai cambiamenti sociali del XX secolo.
“Ecco, questo è uno dei punti fermi del libro: dimostrare che la tradizione si può inventare, che il passato si può manipolare a uso e consumo del presente.”
“Nell’Introduzione all’opera, Hobsbawm fornisce la spiegazione del come e del perché a un certo punto una società si inventi una o più tradizioni.”
Il pubblico ideale per “Denominazione di Origine Inventata” di Alberto Grandi è vasto e variegato, dato il tema universale e l’approccio critico del libro. Ecco alcuni gruppi di lettori a cui si consiglia vivamente questa lettura:
Professionisti del Settore Alimentare: Chef, critici gastronomici, sommelier, e imprenditori nel campo della ristorazione trarranno grande beneficio dalla comprensione approfondita delle origini dei prodotti che utilizzano e promuovono. Questa consapevolezza può informare non solo la selezione del prodotto e la creazione del menu, ma anche le strategie di marketing e comunicazione con i clienti.
Storici e Accademici: Coloro che studiano la storia culturale, sociale ed economica, in particolare con un focus sull’Italia o sull’alimentazione, troveranno questo libro illuminante. Grandi sfida le narrazioni tradizionali e invita a un esame più critico delle “tradizioni” spesso date per scontate.
Appassionati di Cibo e Cultura Italiana: Lettori che hanno un interesse personale nella cucina italiana, nella sua storia, e nella sua percezione globale, troveranno questo libro sia informativo che provocatorio. Potrebbe anche servire come punto di partenza per ulteriori esplorazioni e discussioni su ciò che definisce veramente una “cucina nazionale” o un “prodotto tipico”.
Professionisti del Marketing e della Comunicazione: Questo libro è una lettura fondamentale per coloro che lavorano nel marketing, specialmente nel settore alimentare. Offre una visione chiara di come le narrazioni possano essere costruite e commercializzate per creare un senso di autenticità e tradizione, e stimola una riflessione critica sull’etica di tali pratiche.
Consumatori Consapevoli: In un’epoca di crescente interesse per la provenienza del cibo, la sostenibilità e l’autenticità, questo libro è una lettura preziosa per i consumatori che desiderano guardare oltre le Profes etichette e comprendere le storie dietro i prodotti che acquistano e consumano
Per chi è interessato al tema straconsigliamo il podcast del Prof. Grandi
Un suo intervento al TedX di Rieti
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